Veloce. Intelligente. Sushi – Il mercato della convenienza in trasformazione

Intervista con John Örmä, Amministratore Delegato di Sushi Circle Gastronomie GmbH

Sushi Circle Gastronomie GmbH cucina giapponese
Sushi Circle porta la cucina giapponese nel supermercato – preparata fresca e di massima qualità

Che sia nel supermercato all'angolo o come alternativa allo street food: da quasi 30 anni, la Sushi Circle Gastronomie GmbH porta la cultura culinaria giapponese nei piatti tedeschi – e lo fa con crescente successo. Con un nuovo look per il marchio, un focus chiaro sul settore della vendita al dettaglio di alimentari (LEH) e uno spirito innovativo, Sushi Circle vuole espandere ulteriormente la sua posizione di leader di mercato. Nell'intervista, John Örmä spiega il funzionamento di Sushi Circle, cosa possono aspettarsi i clienti – e perché per lui la qualità non è negoziabile.

Wirtschaftsforum: Signor Örmä, lei è amministratore delegato di Sushi Circle dal ottobre 2024. Cosa l'ha attratta di questa sfida?

John Örmä: Provengo dall'industria della moda e ho lavorato in questo settore per oltre 16 anni, di recente presso G-Star. Il passaggio al settore alimentare è stata una scelta consapevole - volevo fare qualcosa di nuovo. Sushi Circle mi ha convinto con la sua chiara orientazione, lo spirito di squadra e la dinamicità. Qui si lavora con passione.

Wirtschaftsforum: L'azienda ha già una lunga storia alle spalle. Come si è sviluppato Sushi Circle?

John Örmä: Sushi Circle è stato fondato nel 1997 come un classico concetto di ristorante. Durante il periodo di massimo sviluppo, avevamo 25 ristoranti in Germania. Nel 2016 è avvenuto un cambiamento strategico: anziché concentrarci sulla ristorazione, da allora ci focalizziamo su concetti di negozio nel negozio nel commercio al dettaglio di alimentari. L'idea: offrire sushi di qualità da ristorante direttamente nel supermercato - fresco, veloce e comodo.

John Örmä, Amministratore Delegato della Sushi Circle Gastronomie GmbH
John Örmä, Amministratore Delegato della Sushi Circle Gastronomie GmbH

Wirtschaftsforum: Dal 2023, Sushi Circle fa parte della holding giapponese Zencho. Cosa è cambiato da allora?

John Örmä: Molto! Con la holding – e in particolare con il Wonderfield Group appartenente al gruppo – abbiamo un partner forte e globale alle spalle. Questo ci apre nuove possibilità, sia nell'accesso alle innovazioni, sia nell'espansione o nello sviluppo di nuovi concetti. Allo stesso tempo, rimaniamo operativamente indipendenti.

Wirtschaftsforum: Un segno evidente di questa nuova direzione è la nuova immagine del marchio. Cosa c'è di speciale in essa?

John Örmä: Da aprile 2025, abbiamo una completa nuova CI. Ci stiamo allontanando dai colori tenui per abbracciare un look moderno, audace e ispirato al Giappone. Stiamo così puntando su un pubblico più giovane e attento alle tendenze. Il 300° punto vendita è stato inaugurato con il nuovo design – il feedback è stato universalmente positivo.

Wirtschaftsforum: Cosa rende Sushi Circle particolare rispetto ai concorrenti?

John Örmä: La nostra freschezza e qualità senza compromessi. Produciamo quotidianamente con il massimo rigore in tema di sicurezza alimentare. Questo è il cuore del nostro marchio. Allo stesso tempo, stiamo costantemente ampliando la nostra gamma: oltre al sushi, ora offriamo anche Korean Fried Chicken, ciotole e altri piatti asiatici – tutto sotto l'egida di un marchio forte.

Wirtschaftsforum: Avete ‘Cobumi’ come secondo concetto nel portafoglio. Di cosa si tratta?

John Örmä: Cobumi è il nostro format di street food vietnamita, attualmente in prova in due sedi. Qui offriamo piatti caldi come Pho, Chicken Katsu o anatra arrosto. Stiamo lavorando anche a un rilancio per rendere il concetto più attraente ed efficiente.

Wirtschaftsforum: Qual è la sua visione per il futuro di Sushi Circle?

John Örmä: Vogliamo essere il primo punto di riferimento per i partner al dettaglio che desiderano implementare un concetto alimentare innovativo. Diventare il leader europeo del sushi fresco nel LEH è il nostro obiettivo chiaro. La domanda c'è, le strutture ci sono – ora si tratta di mantenerci e crescere ulteriormente.

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